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E a chi resta, arrivederci - Einaudi Stile Libero Extra, 2013Cari amici che con dedizione mi seguite, soccombo di impegni ma non dimentico il piacere degli incontri con voi, nelle frequenti occasioni che si presentano per parlare del mio lavoro. E non solo. Quindi vi terrò informati man mano in questa pagina, cercando di essere tempestivo e puntuale.

Festival Dignità Umana DUM 2013Cominciamo da un appuntamento cui tengo molto, anche perché si lega al tema della dignità umana. Il Festival della dignità umana DUM si sta svolgendo nella bellissima Borgomanero (NO) e in altre località sul lago d’Orta, è iniziato il 12 settembre e terminerà il 3 ottobre, con larga partecipazione di personalità di primo piano. Io che personalità non sono, ho l’onore  di essere stato invitato il 28 settembre, sabato alle ore 21:00 nella sala SOMS, corso Roma 136 a Borgomanero. Il titolo dell’incontro spettacolo è: “Sento una specie di lamento” e sarà con me Sabina Macchiavelli, coautrice dell’antologia: “E a chi resta, arrivederci” (Einaudi, 2013) Nell’incontro parleremo di dignità prendendo spunti dal libro appena uscito e del quale trovate la presentazione su questo stesso sito. Storie di dignità perduta e ritrovata, in un ideale filo rosso tra passato e presente, anche un po’ di futuro.

Ci potremo poi incontrare, per la presentazione di questo stesso libro, mercoledì 2 ottobre, ore 18 a Bologna, libreria “Ambasciatori” in via Orefici 19, Bologna. Sarà una conversazione con voi e con Sandro Toni.

Maranello (Bologna). Sapete? La Ferrari abita quiil 9 novembre, un avvenimento eccezionale. yawp presenta: APERITIVO LETTERARIO, immagini, parole e musica con gli autori del volume  E a chi resta, arrivederci. Appuntamento al MABIC, biblioteca di Maranello, dalle 17 alle 19. Patrocinio del comune di Maranello. Vi consiglio di non mancare. Ovviamente per le immagini, parole e musica.

21 NOVEMBRE, ore 18, sala Borsa (Bologna, via Ugo Bassi 1). Sarò in compagnia di giovani scrittrici e scrittori per parlare di Nessuna Più, quaranta scrittori contro il femminicidio, un’antologia di racconti uscita da poco per l’editore elliot. Vi faccio presente che i proventi dell’antologia andranno a sostegno del

Telefono RosaTelefono Rosa. A parte ciò, il tema è di una tale attualità, importanza e urgenza che tutti i bolognesi con un minimo di sensibilità dovrebbero essere presenti. Fa nulla se sala Borsa non li conterrà. Importante che ci siano per dire al mondo che ne abbiamo abbastanza di uomini (uomini, si fa per dire!) che violentano, massacrano, uccidono donne. ADESSO BASTA!

Il 22 NOVEMBRE, a San Giovanni Persiceto (Bologna) ore 21, labici eco-laboratorio, via Mazzini, 25/27, libreria degli orsi, parleremo ancora di E a chi resta, arrivederci.

Sarà interessante, per un motivo  che leggerete sotto, anche l’appuntamento del 24 NOVEMBRE, ore 16,30,  sala Filippo Neri, via Manzoni (Bologna), dove il buon Ivano Marescotti ha pensato (l’incosciente) di affidarmi la lettura di alcuni brani tratti dal libro Cuore di Edmondo de Amicis. Assieme a me leggeranno dei bambini, che lo faranno certamente meglio del sottoscritto. Vale la pena di esserci poiché, ne sono certo, l’avvenimento non si ripeterà. Per ovvi motivi.

Appuntamento per il 7 DICEMBRE a Bazzano (Bologna), sempre per E a chi resta, arrivederci.
L’incontro si terrà all’osteria Porta Castello.
Il volume va bene: siamo alla ristampa. Grazie a chi ci legge. E anche a chi non ci legge: chissà che prima o poi…
Con la collaborazione della Libreria Carta Bianca. Barbara Baldini leggerà alcuni brani dal volume.  Valentina Nanni l’accompagnerà con l’organetto diatonco.
Seguirà, per chi rimane, un aperitivo con gli autori (€ 5).
Per informazioni:
Libreria Carta Bianca, tel. 051 830192
Osteria Porta Castello, tel. 051 831670 

Contrariamente a quanto sosteneva Pasolini, io non so.

Contrariamente a quanto sosteneva Pasolini, io non so.

Fra lui e il sottoscritto, com’è ovvio, non esiste gara, per cui, io non so.
Non so tante cose, fra le quali non so se la frase di Obama “Guai a chi ha usato i gas” sia stata veramente pronunciata dal signor Presidente Usa o se l’abbia inventata il Fatto Quotidiano. Mettiamo che sia stata pronunciata. Non ho motivi per credere il contrario.
Ma per maggior sicurezza, prendiamo quelle riportate da la Repubblica. Qui non ci sono dubbi, vero? La Repubblica è un giornale serio, vero? “Assad pagherà” e “Obama pensa al blitz”.
Adesso leggete cosa ha detto il signor Kerry (ancora da la Repubblica):

L’attacco con i gas ha sconvolto la coscienza del mondo, è un crimine imperdonabile. Le immagini di intere famiglie, donne, uomini e bambini uccisi nel sonno dentro le loro case sono un’oscenità morale…

Condividiamo tutti l’oscenità morale della strage. Delle stragi, da qualunque parte arrivino.
Allora, che intenzioni avranno i signori Obama e Kerry, secondo voi?
Lo sappiamo: manderanno i loro aerei a bombardare la Siria e uccideranno donne, uomini e bambini esattamente come ha fatto il tiranno con i gas.
Certo, lo sappiamo, morire da svegli e sotto le rovine delle loro case bombardate è diverso che morire nel sonno dentro le loro case.
Volete mettere le moderne, sconsiderate, indiscriminate armi chimiche e una buona, vecchia, amata, casta e pudica bomba sganciata da un aereo in alta quota?
Uccidere con le bombe intelligenti è più umano che con i gas. Così pare la pensino i signori Obama e Kerry.
Ebbene, se questa è la loro convinzione e la convinzione dei benpensanti Usa, europei e di qualunque parte dl globo, sarà ora (e sarà bene) che spieghiamo a costoro (in particolare ai signori Obama e Kerry) che morire è solo e semplicemente morire.
La morte sotto le macerie delle due torri di Ground Zero è la stessa morte che si incontra sotto le macerie della propria casa in Iraq, Siria, Libano, Mozambico, Afghanistan o qualsiasi altro paese di questo nostro inquieto e violento mondo civile.

Temo, amici miei, che sia spuntata l’alba di un’altra guerra che ci massacrerà e ci rimanderà nel medioevo delle coscienze e allora, benvenuti, signori Obama e Kerry, speranze delle genti di buona volontà, fra i potenti che decidono le sorti del mondo senza sentire il parere del mondo.
E ai lettori,
buona fortuna da
loriano

Contrariamente due (e cioè 28/8/13, vigilia della guerra in Siria).

Continuo a non sapere. E Pasolini non mi aiuta.
Cosa significa La prima ondata (di missili Tomahawk) durerà due o al massimo tre giorni, nel mirino ci saranno non direttamente i siti delle armi chimiche (pericoloso colpirli, sostengono gli analisti) ma obiettivi giudicati strategici (la Repubblica, 28/8/13)?
Durerà due o tre giorni? Perché c’è una piccola differenza. In tre giorni di bombardamenti verrà ucciso un terzo di persone (donne, bambini, uomini) in più.
Neppure so il motivo per cui gli analisti ritengano pericoloso colpire direttamente i siti delle armi chimiche. Provo a immaginare. La fantasia non mi manca.
Provocherebbero altre vittime innocenti, oltre a quelle, programmate e previste, derivanti dall’esplosione dei Tomahawk?
Se è così, la mia comprensione: una questione di umanità.
Come, se ho capito bene, è una questione di umanità non disturbare Assad. Infatti:
«Ucciderlo non è nei piani» sostiene l’intelligence Usa. «L’idea è quella di lanciare un messaggio al dittatore, punirlo, fargli capire che non può usare i gas… (idem c.s.).
Anche qui, poiché non so e Pasolini non mi dà una mano, vado a naso. Ucciderlo sarebbe una punizione da poco?
Ha ragione l’intelligence Usa. Lanciano un messaggio, che è ben più doloroso e debilitante della morte, ad Assad.
E io lo immagino Assad che, ricevuto il messaggio (centinaia di suoi sudditi morti nei raid aerei alleati), si dispera per il divieto di non usare i gas. Poi si tranquillizza e pensa, a giusta ragione, che non gli sono state vietate altre armi letali come, per esempio, i missili russi. O i cannoni. Di quale provenienza? Non importa.

In tutto ciò, mi consola constatare che migliaia di siriani, tra i quali donne e bambini, sono in fuga dalla guerra. Almeno questi si salveranno.
Su la Repubblica c’è la foto: guardatela e leggerete sui loro visi la felicità per lo scampato pericolo. Sempre che non muoiano di fame o di una qualche malattia da profughi.

Un ultimo, per ora, non so.
Non so quanti Tomahawk verranno lanciati nei due o tre giorni di messaggi inviati dagli Usa ad Assad e, poiché non so il numero, non posso sapere quanti milioni di persone, nel mondo, si salverebbero da morte certa per fame, sete, malattie… con i dollari risparmiati nella costruzione (e successiva distruzione) dei Tomahawk.
Se avete tempo e voglia, fate voi il conto. Ogni Tomahawk costa un milione e trecento mila dollari. Sempre da la Repubblica, che è una fonte inesauribile di informazioni, a volte anche involontariamente tragicomiche.
Buon lavoro.

loriano.

 

LA SCIMMIA

Dal 6 novembre 2012, LA SCIMMIA si aggira per l’Italia. Predilige le librerie, ma è già entrata in molte case di lettori particolarmente attenti, dove pare abbia provocato danni come insonnia, tensioni, apprensione e altri sintomi classici delle letture affrettate. Allo scopo di evitare che il contagio si estenda su tutto il territorio nazionale e diventi incontrollabile, le Autorità consigliano chiunque si imbattesse nella SCIMMIA CHE RIDE, di effettuare una lettura attenta e ponderata e di segnalare agli amici, ai parenti e ai conoscenti di attenersi a queste semplici precauzioni.
LA SCIMMIA è stata vista aggirarsi furtivamente nei dintorni de L’Aquila e, di notte,  rifugiarsi nei fabbricati pericolanti all’interno della zona rossa. Secondo voci ancora al vaglio degli inquirenti, pare si stia dirigendo verso il Gran Sasso.
Non sono ancora noti i motivi che spingono LA SCIMMIA a muoversi liberamente sul nostro territorio, ma chi la conosce sostiene che non sia solo per turismo o per semplice curiosità di conoscenza.
La Questura di Bologna ha inviato sulle sue tracce uno degli investigatori più prestigiosi e preparati dell’intero corpo di polizia: Sarti Antonio, sergente. Per dargli una mano, lo hanno raggiunto il talpone Rosas e l’agente scelto Prenotato Salvatrice. Insieme cercheranno di venire a capo della misteriosa vicenda che vede coinvolti molti personaggi importanti della storia italiana recente e meno recente.

Disponibile anche in formato ebook (kindle) su Amazon.it

CICALE

L’assessore alla cultura del comune di Bologna assicura la cittadinanza che il canto notturno delle cicale raggiunge i 60 decibel e quindi, arguisco io, bisognerebbe vietare loro di cantare, così come si è vietato di tenere concerti nelle piazze e per le strade della città, oltre una certa ora.

Qualcuno dovebbe avvertire l’assessore che le cicale non cantano ma friniscono e soprattutto informarlo che le cicale di notte si tacciono, almeno quelle che abitano dalle parti di Montombraro, forse per conformarsi alle disposizioni di legge.

GRUPPO 13

Il Gruppo 13.

Si tratta di un gruppo di scrittori (molti dei quali all’epoca della nascita del Gruppo erano sconosciuti e non avevano ancora pubblicato) che avevano interessi letterari in comune: il genere poliziesco. Ognuno di loro aveva proprie idee sul genere e un proprio stile. Il Gruppo è nato per pubblicizzare, per fare attività promozionale, per cercare di presentare delle proposte credibili agli editori… insomma, per unire forze capaci di trainare il genere nella direzione giusta.

Ci siamo riusciti. Dal “Gruppo 13” sono usciti scrittori come Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Danila Comastri Montanari, Pino Cacucci, Sandro Toni, Gian Piero Rigosi e tanti altri che si stanno imponendo ancora oggi.

Il Gruppo 13 nasce nel 1990 a Bologna (forse perché all’epoca a Bologna c’è l’unico autore che si dia da fare per promuovere il giallo italiano, e cioè io) per iniziativa del sottoscritto, di Carlo Lucarelli, Marcello Fois e Alda Teodorani. All’inizio è costituito dagli scrittori Pino Cacucci, Massimo Carloni, Nicola Ciccoli, Danila Comastri Montanari, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Lorenzo Marzaduri, Loriano Macchiavelli, Gianni Materazzo, Sandro Toni e da due illustratori: Claudio Lanzoni e Mannes Laffi. Come vedi, 12 in tutto per l’uscita dal Gruppo di Alda Teodorani.

Il G 13 non si propone come una scuola di scrittura, ma come punto d’incontro e di scambio culturale e intellettuale fra scrittori e illustratori che operano e vivono nell’area emiliano-romagnola e in particolare bolognese per promuovere con iniziative la conoscenza del genere, sollecitando e aiutando gli esordienti.

Il Gruppo poi aumenta con l’adesione di Eraldo Baldini, Giampiero Rigosi, Franco Foschi, Mario Coloretti e altri, mentre alcuni rinunciano o prendono altre strade come i due disegnatori.

Il primo lavoro comune che appare in libreria è I delitti del Gruppo 13, Metrolibri, 1991, una raccolta di racconti (tradotta poi anche in Francia) e nella quarta di copertina appare la seguente scritta:

“Il crimine dilaga a Bologna. Echeggiano gli spari sotto i portici, si muore all’ombra delle torri. E Marlowe parla ormai con accento emiliano. Sarà un caso che a Bologna e dintorni oggi proliferino gli scrittori di giallo? Sono tanti, agguerriti, organizzati. Hanno perfino creato un sodalizio: il Gruppo 13, cui aderiscono dieci scrittori e due illustratori. Di loro questa antologia rappresenta il primo impegno collettivo: dieci racconti inediti, tutti avvincenti, tutti illustrati. Cosa unisce questi autori, oltre alla bolognesità e all’indiscutibile talento? Sicuramente il clima culturale comune: quello di una città prolifica e vivace che ha già saputo esprimere fenomeni importanti come una grande scuola di fumetto. Alla quale, per inciso, appartengono i magnifici illustratori dei racconti qui proposti.”

Nel 1992 esce una raccolta di dieci racconti (Stampa Alternativa) dove ognuno degli autori del Gruppo 13 presenta, oltre a un proprio racconto, il racconto di un esordiente (altri dieci racconti, quindi). Alcuni di quegli esordienti faranno strada.

Oggi gli autori del Gruppo 13 possono dire di aver dato un contributo indispensabile alla attuale situazione di ricchezza del giallo italiano.