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Questa sezione è dedicata alle notizie su Loriano Macchiavelli, oltre a segnalazioni, idee, progetti scritti di suo pugno. Seguitelo.

la mano invisibile

Per aiutarvi a sopportare l’inattività forzata alla quale siete sottoposti, ho pensato di sottoporvi alcuni brani presi qua  e là nella mia (troppo) ampia produzione letteraria.
Penserete: “Preferiremmo di no”.
Ci provo lo stesso.
Siamo ai domiciliari e il nostro carceriere è un tale coronavirus più invisibile della mano invisibile che teorizzavano alcuni filosofi. Per cui resto nell’invisibile e vi propongo una riflessione sulla mano invisibile, riflessione che ho scritto nel luglio del 2013, non ricordo più per quale occasione.

La mano invisibile in poche righe e certamente sbagliate.
Secondo il concetto liberale (Adam Smith?), una mano invisibile guidava l’economia e faceva sì che l’egoismo personale, alla fine; portasse benefici a tutti in quanto i beni frutto degli investimenti e degli sforzi della proprietà (capitalismo?) venivano ridistribuiti alla comunità.
Cioè, l’interesse personale era inevitabilmente l’interesse della comunità.
Personalmente e visti gli effetti del passato, ho molti dubbi che le cose si siano svolte in questi termini, ma andiamo avanti.
Oggi il neoliberismo (Michel Foucault?) è convinto di altro. Il neoliberismo sostiene che la mano che guida l’economia non solo deve essere invisibile, ma lo deve anche essere il risultato finale complessivo da raggiungere. Se abbiamo dei responsabili definiti e un fine altrettanto definito (per es. il bene della collettività) si andrà verso il totalitarismo perché si impone una direzione e quindi si costringe e ciò è contrario alla libertà individuale.
Forse un esempio (non mio, ovviamente), è più efficace. Eccolo:
se in regime di liberismo (sempre Adam) un politico avesse chiesto a un economista “Cosa possiamo fare per voi?” l’economista avrebbe risposto: “Laissez nous faire – Lasciateci fare”. Cioè, non create ostacoli legali al nostro lavoro.
Alla stessa domanda fatta oggi nell’epoca del neoliberismo, l’economista risponderebbe: “Fate ciò che vi diciamo noi”.
Come vedi, siamo nella situazione prevista dal neoliberismo e cioè, l’economia dirige la politica e non viceversa. Non so se sia un bene o un male. So che le cose non vanno bene anche se potrebbero andare bene.
Poiché nella società odierna (basata sull’economia) non appaiono all’orizzonte altre ipotesi oltre queste due, si tratterà di capire quale di esse potrebbe essere la meno drammatica per la comunità. Opzione più che difficile, impossibile perché nessuno (tanto meno gli economisti, figurati noi) può prevedere i risultati ai quali porterebbero entrambe le scelte. Lo sapremmo solo dopo, ma dopo ci sarà la possibilità di altre scelte?
Resta una mano invisibile (non sappiamo, cioè, a chi appartenga né quale direzioni indichi) che dirige le scelte fatte giorno dopo giorno nell’esclusivo interesse di chi la manovra, la mano invisibile. Scelte che perciò (per non essere programmate e per essere provvisorie – nel senso che cambiano continuamente) non sono prevedibili e saranno certo utili all’economia e, altrettanto certo, non alla collettività che, allo stato attuale, non ha alcun potere effettivo. Ha solo un potere figurativo, di inutile (e vorrei dire comica) rappresentanza.

Nel prossimo intervento, se avrete avrete la bontà di seguirmi, leggerete de La verità amletica.

miracolo a milano

A quanto è dato capire, il signor Presidente Fontana ha bisogno dell’Uomo Che non Deve Chiedere Mai.
Noi no.

Miracolo a Milano:
arrivato Bertolaso,
preso virus per la mano
poi, tappatolo nel vaso,
l’ha gettato nell’aldilà
con l’eia, eia, alalà.

Il virus corona

è pericoloso, oltre che per l’apparato respiratorio, per i danni che procura al cervello. L’ho potuto constatare quando ho chiesto al gestore se aveva una mascherina da applicare su naso e bocca. Alla sua risposta negativa ho insistito: “Senta, io avrei una mascherina di carnevale, può andar bene lo stesso?”
L’interpellato ha avuto un attimo di sbandamento mentale e poi: “Non saprei, devo chiedere” ha risposto..
A quel punto in crisi sono andato io: se parlava sul serio, il virus aveva già provocato danni irreparabili al suo cervello. Se era una battuta, per stare al mio gioco, il cervello danneggiato era irreparabilmente il mio.
Sono qui con un dubbio. Anzi, due.
loriano

P.S. Non basta lavarsi le mani. Dobbiamo sciacquarci il cervello abbandonando per un certo periodo (possibilmente lungo) la Tv per dedicarci alla lettura di qualche buon libro.
lor.

P.P.S. Sento già i commenti ironici: “In questo caso non sarà certamente un tuo libro, caro Macchia”.
lor.

P.P.P.S. Fa niente, Importante è che leggiate:il tempo ce l’avete. Usatelo bene.
lor.

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA:

i comunisti non mangiano più i bambini. Sono passati ai topi, ma li mangiano solo se sono vivi. La buona novella l’ha data ufficialmente il signor Zaia Luca, presidente della regione Veneto, unanimemente riconosciuto come uno degli esponenti più qualificati e più seri fra la classe dirigente della Lega. Naturalmente dopo Salvini e Giorgetti.
Ecco il testo ufficiale della notizia: “Sa perché dopo una settimana su 116 positivi del quali 63 non hanno sintomi stanno bene e ne abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i cittadini veneti e i cittadini italiani…”

Qui mi si deve permettere un inciso, con le mie scuse al Presidente Zaia Luca per l’interruzione. Perché cittadini veneti e cittadini italiani? Forse che i cittadini veneti non sono cittadini italiani?

… i cittadini veneti e i cittadini italiani, la formazione culturale che abbiamo è quella di farsi la doccia, lavarsi spesso le mani (…) anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti… È un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi e roba del genere (…).

Chiedo nuovamente scusa al Presidente Zaia Luca, ma non è vero che li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi e roba del genere. Io, per dire, non li ho visti e se sono l’unico in Italia, chiedo scusa per la mia ignoranza.
Se mai un giorno (non si sa mai, nella vita) dovessi scegliere fra il signor  Zaia Luca e il signor Conte Giuseppe, non avrei un attimo di esitazione.
loriano