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Questa sezione è dedicata alle notizie su Loriano Macchiavelli, oltre a segnalazioni, idee, progetti scritti di suo pugno. Seguitelo.

Contrariamente a quanto sosteneva Pasolini, io non so.

Contrariamente a quanto sosteneva Pasolini, io non so.

Fra lui e il sottoscritto, com’è ovvio, non esiste gara, per cui, io non so.
Non so tante cose, fra le quali non so se la frase di Obama “Guai a chi ha usato i gas” sia stata veramente pronunciata dal signor Presidente Usa o se l’abbia inventata il Fatto Quotidiano. Mettiamo che sia stata pronunciata. Non ho motivi per credere il contrario.
Ma per maggior sicurezza, prendiamo quelle riportate da la Repubblica. Qui non ci sono dubbi, vero? La Repubblica è un giornale serio, vero? “Assad pagherà” e “Obama pensa al blitz”.
Adesso leggete cosa ha detto il signor Kerry (ancora da la Repubblica):

L’attacco con i gas ha sconvolto la coscienza del mondo, è un crimine imperdonabile. Le immagini di intere famiglie, donne, uomini e bambini uccisi nel sonno dentro le loro case sono un’oscenità morale…

Condividiamo tutti l’oscenità morale della strage. Delle stragi, da qualunque parte arrivino.
Allora, che intenzioni avranno i signori Obama e Kerry, secondo voi?
Lo sappiamo: manderanno i loro aerei a bombardare la Siria e uccideranno donne, uomini e bambini esattamente come ha fatto il tiranno con i gas.
Certo, lo sappiamo, morire da svegli e sotto le rovine delle loro case bombardate è diverso che morire nel sonno dentro le loro case.
Volete mettere le moderne, sconsiderate, indiscriminate armi chimiche e una buona, vecchia, amata, casta e pudica bomba sganciata da un aereo in alta quota?
Uccidere con le bombe intelligenti è più umano che con i gas. Così pare la pensino i signori Obama e Kerry.
Ebbene, se questa è la loro convinzione e la convinzione dei benpensanti Usa, europei e di qualunque parte dl globo, sarà ora (e sarà bene) che spieghiamo a costoro (in particolare ai signori Obama e Kerry) che morire è solo e semplicemente morire.
La morte sotto le macerie delle due torri di Ground Zero è la stessa morte che si incontra sotto le macerie della propria casa in Iraq, Siria, Libano, Mozambico, Afghanistan o qualsiasi altro paese di questo nostro inquieto e violento mondo civile.

Temo, amici miei, che sia spuntata l’alba di un’altra guerra che ci massacrerà e ci rimanderà nel medioevo delle coscienze e allora, benvenuti, signori Obama e Kerry, speranze delle genti di buona volontà, fra i potenti che decidono le sorti del mondo senza sentire il parere del mondo.
E ai lettori,
buona fortuna da
loriano

Contrariamente due (e cioè 28/8/13, vigilia della guerra in Siria).

Continuo a non sapere. E Pasolini non mi aiuta.
Cosa significa La prima ondata (di missili Tomahawk) durerà due o al massimo tre giorni, nel mirino ci saranno non direttamente i siti delle armi chimiche (pericoloso colpirli, sostengono gli analisti) ma obiettivi giudicati strategici (la Repubblica, 28/8/13)?
Durerà due o tre giorni? Perché c’è una piccola differenza. In tre giorni di bombardamenti verrà ucciso un terzo di persone (donne, bambini, uomini) in più.
Neppure so il motivo per cui gli analisti ritengano pericoloso colpire direttamente i siti delle armi chimiche. Provo a immaginare. La fantasia non mi manca.
Provocherebbero altre vittime innocenti, oltre a quelle, programmate e previste, derivanti dall’esplosione dei Tomahawk?
Se è così, la mia comprensione: una questione di umanità.
Come, se ho capito bene, è una questione di umanità non disturbare Assad. Infatti:
«Ucciderlo non è nei piani» sostiene l’intelligence Usa. «L’idea è quella di lanciare un messaggio al dittatore, punirlo, fargli capire che non può usare i gas… (idem c.s.).
Anche qui, poiché non so e Pasolini non mi dà una mano, vado a naso. Ucciderlo sarebbe una punizione da poco?
Ha ragione l’intelligence Usa. Lanciano un messaggio, che è ben più doloroso e debilitante della morte, ad Assad.
E io lo immagino Assad che, ricevuto il messaggio (centinaia di suoi sudditi morti nei raid aerei alleati), si dispera per il divieto di non usare i gas. Poi si tranquillizza e pensa, a giusta ragione, che non gli sono state vietate altre armi letali come, per esempio, i missili russi. O i cannoni. Di quale provenienza? Non importa.

In tutto ciò, mi consola constatare che migliaia di siriani, tra i quali donne e bambini, sono in fuga dalla guerra. Almeno questi si salveranno.
Su la Repubblica c’è la foto: guardatela e leggerete sui loro visi la felicità per lo scampato pericolo. Sempre che non muoiano di fame o di una qualche malattia da profughi.

Un ultimo, per ora, non so.
Non so quanti Tomahawk verranno lanciati nei due o tre giorni di messaggi inviati dagli Usa ad Assad e, poiché non so il numero, non posso sapere quanti milioni di persone, nel mondo, si salverebbero da morte certa per fame, sete, malattie… con i dollari risparmiati nella costruzione (e successiva distruzione) dei Tomahawk.
Se avete tempo e voglia, fate voi il conto. Ogni Tomahawk costa un milione e trecento mila dollari. Sempre da la Repubblica, che è una fonte inesauribile di informazioni, a volte anche involontariamente tragicomiche.
Buon lavoro.

loriano.

 

Introduzione a Come nacque il film “L’archivista”

Come nacque il film L’archivista

Riceviamo, molto volentieri pubblichiamo e segnaliamo per la lettura:
da Guido Ferrarini – attore teatrale e regista

Che fare un film sia impossibile, soprattutto per la televisione, l’ho imparato dalla mia unica esperienza cinematografica. Ma cominciamo dal principio, come si dice.
Noi del GTV: se volete sapere cosa fosse e chi eravamo leggetevi qualcuno dei libri che sono stati scritti su di noi.
Noi del GTV, dicevo, eravamo tutti – e lo siamo tuttora – un bel po’ matti. Portiamo ancora sulla pelle quel marchio indelebile, come la perfida “Milady” dei tre moschettieri. Sarà per questo che le imprese più strane e bizzarre, qualche volta anche nobili, perché no, fanno parte del nostro DNA.
Quella volta si trattò di “fare un film”. Il promotore dell’idea fu Macchiavelli. Lo chiamavamo sempre per cognome, tutt’al più Macchia.
Macchiavelli era quello di noi che aveva fatto più “fortuna”. Era diventato scrittore di gialli, utilizzando un dono per la scrittura da fuoriclasse alla Maradona, o alla Messi se vogliamo apparire più giovani e informati. Dotato di una tenacia possibile solo in un montanaro qual è (segue…)

 

Un giorno o l’altro al Biografilm Festival 2013

Biografilm Festival

Un giorno o l’altro.

Dalla gentile signora Caterina Mazzucato ricevo con piacere la notizia che il registra Vincenzo Fattorusso, girato un documentario sul Gruppo Teatrale Viaggiante, lo presenterà il 14 giugno al Biografilm Festival di Bologna.

Il documentario narra l’esperienza giovanile che accomunò me, Guido Ferrarini attuale direttore artistico del Teatro Dehon a Bologna, Paolo Bondioli e tanti altri, a cominciare dal motore primo del GTV, quel Luciano Leonesi di cui parlo più diffusamente nella sezione Teatro di questo stesso sito.

Venerdì 14 giugno, ore 20:00 al cinema Lumiere

Via Azzo Gardino, 65 – Bologna – 051.2195311

IN PROGRAMMAZIONE, nell’ambito del BIOGRAFILM FESTIVAL (dal 7 al 17 giugno):

14/06/2013: Un Giorno o l’altro, di Vincenzo Fattorusso (Italia, 2013, 60’)

Il Gruppo Teatrale Viaggiante nasce a Bologna nel secondo dopoguerra. Per Paolo, Guido e Loriano, il teatro è portatore di voci, idee ed emozioni, da scambiare con il proletariato, con gli esclusi e con gli emarginati. Un teatro attivo, che può migliorare la società. Per oltre quindici anni la compagnia itinerante autogestita gira per piazze, fabbriche, circoli ARCI, cortili di case popolari, arrivando persino in Palestina per raccogliere filmati destinati a raccontare, negli spettacoli, il dramma di quella terra insanguinata dal conflitto. Quindici anni, e poi i loro destini si dividono, ma un seme è stato gettato, e altre esperienze, altre compagnie arricchite dal loro esempio proseguiranno sulla strada che hanno tracciato.

Viene da dire: Calorosi gli applausi da domani si replica.
Se tutto va bene, ci vediamo là.

 

LA SCIMMIA

Dal 6 novembre 2012, LA SCIMMIA si aggira per l’Italia. Predilige le librerie, ma è già entrata in molte case di lettori particolarmente attenti, dove pare abbia provocato danni come insonnia, tensioni, apprensione e altri sintomi classici delle letture affrettate. Allo scopo di evitare che il contagio si estenda su tutto il territorio nazionale e diventi incontrollabile, le Autorità consigliano chiunque si imbattesse nella SCIMMIA CHE RIDE, di effettuare una lettura attenta e ponderata e di segnalare agli amici, ai parenti e ai conoscenti di attenersi a queste semplici precauzioni.
LA SCIMMIA è stata vista aggirarsi furtivamente nei dintorni de L’Aquila e, di notte,  rifugiarsi nei fabbricati pericolanti all’interno della zona rossa. Secondo voci ancora al vaglio degli inquirenti, pare si stia dirigendo verso il Gran Sasso.
Non sono ancora noti i motivi che spingono LA SCIMMIA a muoversi liberamente sul nostro territorio, ma chi la conosce sostiene che non sia solo per turismo o per semplice curiosità di conoscenza.
La Questura di Bologna ha inviato sulle sue tracce uno degli investigatori più prestigiosi e preparati dell’intero corpo di polizia: Sarti Antonio, sergente. Per dargli una mano, lo hanno raggiunto il talpone Rosas e l’agente scelto Prenotato Salvatrice. Insieme cercheranno di venire a capo della misteriosa vicenda che vede coinvolti molti personaggi importanti della storia italiana recente e meno recente.

Disponibile anche in formato ebook (kindle) su Amazon.it

Arriva la scimmia

Sarti Antonio è tornato. E torna per andare da Bologna in trasferta, addirittura tra le macerie del terremoto de L’Aquila. Sarà il casoRomanzo di Loriano Macchiavelli, protagonista Sarti Antonio, 6 novembre 2012 di seguirlo, per vedere in quali affari ficca il naso e in quali guai si è cacciato, questa volta.
Roba grossa. E non dico altro.
Che il nuovo romanzo fosse nel grembo dell’autore si sapeva, lo abbiamo anticipato quasi un anno fa in questa stessa sezione delle news. Anzi, ne abbiamo persino pubblicato l’incipit.
Bene: l’attesa sta per finire. In molti siti che trattano di libri e nelle librerie on line si può già leggere la notizia. L’uscita ufficiale del nuovo romanzo di Loriano Macchiavelli è il 6 novembre 2012, in contemporanea alle elezioni presidenziali americane (ma non fatevi fuorviare, è solo una coincidenza). L’IRONIA DELLA SCIMMIA esce per i tipi  di Mondadori, nella collana Omnibus e contiene 317 pagine fitte di azione e di mistero. Un nuovo, affascinante personaggio femminile vi irretirà con la sua complessa, poliedrica, intrigante personalità. A farne le spese, manco a dirlo, Sarti Antonio. Ma c’è molto, molto di più. Il Vecchio, per esempio. Poi, alla fine…
Per sapere come comincia, come va a finire ma anche per il piacere di leggere le nuove avventure del più longevo questurino italiano, appuntamento il 6 novembre in tutte le migliori librerie. Le migliori ma anche tutte le altre. In fondo, perché negarglielo ? Sarebbe ingiusto. I libri sono fatti per essere letti. Specialmente un libro giallo come questo!

f.z.