Le decisioni di alcuni pesi europei di vietare le manifestazioni a favore dei palestinesi (che quindi sono considerati tutti indistintamente terroristi) sono il segnale che certi problemi si risolveranno solo quando uno dei due contenenti non avrà più fiato per combattere. E siamo sulla strada giusta.
Se rappresentassi oggi in un teatro o in una piazza, il mio testo teatrale Voglio dirvi di un popolo che sfida la morte, probabilmente verrei arrestato e processato come terrorista, con l’aggravante del razzismo. Lo facemmo nel 1972 con il Gruppo Teatrale Viaggiante fondato e diretto da Luciano Leonesi. Anche in quegli anni non tirava aria buona, ma si poteva combattere con le armi della conoscenza e non della menzogna diffusa a livello planetario. Allora l’Autorità competente si limitò a convocarci in questura per censurare il testo.
I tempi cambiano…
Oppure, semplicemente…
Completate voi. Grazie.
follie di allora, follie di oggi…..riusciremo mai a vivere una situazione “civile”?
Ciao Loriano, per quanto non convida le modalità attuali, non credo che la censura effettuata a suo tempo sia una strada da seguire.
Il fatto che sia meno cruenta non la rende meno violenta
Sono d’accordo. Quando accadde, allora, ci sembrò un sopruso inaccettabile e facemmo un bel casino. Il fatto finì sui giornali e noi ce la cavammo anticipando, prima dell’inizio dello spettacolo, le battute censurate avvertendo gli spettatori che non le avrebbero sentite recitate perché censurate da un regime oppressivo.
macchia
…e si cerca di nascondere la storia è la verità sotto il tappeto… per creare sempre più una società omologata, allineata e coperta. Palestina libera! Buon weekend Maestro Loriano