LE STRAVAGANTI, MA NON TANTO, DICHIARAZIONI DI IMPORTANTI PERSONAGGI DELLA POLITICA

Fra le tante dichiarazioni di personaggi importanti che si susseguono ormai senza un attimo di sosta, sosta che forse potrebbe permetterci, una volta tanto, di riflettere, ce ne sono due che hanno aumentato il mio senso di vuoto nel quale viviamo. Non di sconforto. Lo sconforto non mi disturba più: è quotidiano.
Le ho lette sui giornali di domenica 1 novembre corrente anno del MRR .
La prima: “Basta chiacchiere… Occorre tornare ad avere fiducia nei propri mezzi. Dire ‘Sono un cittadino romano’ era un vanto ora è motivo di preoccupazione e scandali…
Se Basta chiacchiere! viene da un tale che di chiacchiere vive e sulle chiacchiere ha fondato il suo potere, l’ordine fa sorridere di tristezza e delusione per la scarsa considerazione nei nostri confronti.
Quanto al Civis romanus sum… Forse chi usato la frase non si è accorto della doppia interpretazione che le si potrebbe dare. Per sua fortuna non se ne sono accorti neppure gli ascoltatori e i lettori che, da un po’ di tempo in qua, hanno preso il brutto vizio di non ragionare su quanto ascoltano o leggono. Per questo il potere può impunemente gridare le proprie parole d’ordine. Vuote di senso.
Non posso pensare neppure lentamente che l’abbia usata di proposito e ben sapendo cosa ci stava dietro.
Sono cittadino romano lo dichiaravano i figli dell’impero di Roma in terra straniera. Vantavano così una serie di diritti che solo al civis romanus erano concessi. E significava: non molestatemi, non azzardatevi a toccarmi se non volete avere guai. Quindi il vanto del quale vaneggia il personaggio di cui sopra, consisteva nel far valere dei privilegi che non erano concessi a chi civis romanus non erat. Insomma, era una minaccia, e neppure velata, di ritorsioni.
Sono cittadino romano! e il cittadino romano diventava intoccabile.
Se pensiamo a Mafia Capitale che di questi tempi è di moda in quel di Roma e dintorni, l’accenno al Civis romanus sum suona piuttosto drammatico. Quanto meno di pessimo gusto.

La seconda dichiarazione: il governo di Matteo “è il più di sinistra degli ultimi 30 anni” e se lo dice uno che di governi se ne intende, sono costretto a crederci. Anche se faccio molta, molta fatica a considerare che l’attuale governo abbia qualche attinenza con la politica di sinistra. Ma come la penso io e come la pensate voi, passa in secondo, terzo, quart’ordine rispetto a chi ci ha lasciato un’eredità che ci porteremo addosso per chissà quanti anni ancora.

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