Veramente io vivo in tempi oscuri!

La parola sincera è follia, come da poesia Ai posteri (1938) di Brecht.
Leggo che nelle manifestazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Il ministero della cultura (minuscolo) prevede una manifestazione nella quale il sommo poeta viene considerato un esule e assimilato al sommo politico Bettino Craxi.
Mai confronto fu più giusto e giustificato. Infatti sia Dante che Bettino, hanno imparato come sa di sale lo pane altruie comè duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale. Il primo vagando per l’Italia a mendicare un tozzo di pane e salendo le scale dei nobili che lo ospitavano. Il secondo mendicandolo, il tozzo di pane, magari con un boccone di formaggio, e salendo le scale della sua villetta a schiera, ma pur sempre scale. Per di più in terra straniera, la Tunisia, che è molto peggio che mendicare e salir scale in Italia, come tutti noi, esuli, sappiamo.
Mi piacerebbe tanto che Dante si rivelasse in sogno al ministro della cultura (minuscolo) per dirgli in faccia cosa ne pensa dello stravagante (per non incorrere nelle giuste ire della famiglia. Di Dante, ovviamente) abbinamento.
macchia

tacendo

Oggi la politica si fa tacendo.
Ma non si chiama democrazia.
Il peggio è che ci siamo abituati e non facciamo sentire il nostro dissenso.
Oppure, ed è peggio, condividiamo.

nuovi toponimi

Una bella mattina che mi sembra fosse del 1931, a Milano s’intitolò una strada ad Arnaldo Mussolini, una laterale di via Moscova.
Passò la notte e il mattino dopo, in bei caratteri di vernice nera e sotto la nuovissima targa che riportava VIA ARNALDO MUSSOLINI un nostalgico della Libertà perduta aveva scritto: VIA ANCHE SUO FRATELLO.
Ci abbiamo messo un bel po’ d’anni e di morti, ma ci siamo riusciti.
Adesso c’è chi vuole intitolargli un parco all’onesto galantuomo.
Spero che esista ancora qualche anelito di Libertà in questo paese che non si vergogna più di nulla e che qualche nostalgico delle libertà perdute trovi l’abbinamento giusto per quello che potrebbe diventare il parco Arnaldo Mussolini.
Oppure, oltre alle libertà, stiamo perdendo anche il senso della tragedia?

la fortuna

aiuta gli audaci, mentiva uno slogan latino, poi (ab)usato in cupi tempi andati. Eppure noi italiani, che non siamo particolarmente audaci, abbiamo una fortuna sfacciata. L’ho appreso stamattina.
Ero al bar per il giornale e il caffè. Sul tavolino c’era Il Resto del Carlino e ho cominciato a leggere il fondo a firma Michele Brambilla: Mario Draghi, sostiene costui, “Diventa presidente del Consiglio e arrivano finalmente i vaccini. Insedia il suo governo e fra le prime cose da fare c’è la gestione non di nuove tasse ma di nuovi investimenti: arrivano infatti anche i soldi dell’Europa. Poi arrivano gli europei di calcio e l’Italia (…) vince (…) Domenica due medagli d’oro, ieri l’argento…
Che dire davanti a questa favorevole congiunzione astrale? Non ho parole. Ho una speranza: che nessuno ci tolga il Sole Mario Draghi che ci illumina e ci irrora della fortuna della quale è stato dotato da chissà quale misteriosa divinità.

il migliore

Il Migliore di oggi mi fa rimpiangere il Migliore degli anni ’60. Volete mettere?
Con il recupero della Fornero DOVREBBE essersi completata la Restaurazione.
Nel governo dei Migliori c’è bisogno di qualcuno che pianga oneste e calde lacrime sulle leggi approvate dal parlamento. Nessuno meglio della Fornero.
Scrivo DOVREBBE perché pare che il Migliore avesse in mente anche il recupero del divo Giulio e del Picconatore Cossiga. Purtroppo non li ha trovati a casa.
Sarebbe stato un colpo degno del Migliore: un ex sette volte capo del governo e un ex presidente della Repubblica nel governo dei Migliori accanto al Migliore dei Migliori. Il campionato del mondo? Non ce n’è per nessuno. Roba nostra.
Diamogli un altro po’ di tempo. Non bisogna disperare: i Migliori, se ci si mettono, fanno anche miracoli.

Sito ufficiale di Loriano Macchiavelli, scrittore