Marina Cafè Noir 2014 – Cagliari

Marina Cafè Noir - Festival di Letterature Applicate - 11 - 14 settembre 2014 XII EdizioneLa XII edizione della kermesse Marina Cafè Noir – Festival di Letterature applicate parte in questi giorni di fine estate (estate ?). Precisamente giovedì 11 e fino a domenica 14, in quel di Cagliari. Il Festival, che prende il nome dal quartiere Marina di Cagliari, vedrà la presenza di Sabina e Loriano Macchiavelli, dalle ore 18:00 di venerdì 12 settembre. Parleranno del loro libro “E a chi resta, arrivederci” (Einaudi, 2013), con reading di alcuni brani a cura di Michela Atzeni.

Turno doppio per Loriano, che deve tenerci proprio tanto, a essere presente, visto che ha accettato di andare da Bologna a Cagliari col veicolo volante che molti chiamano confidenzialmente “aereo”. Quella confidenza che lui confessa non avere affatto.
Sempre venerdì – ma alle 23:00 – incontrerà il pubblico del Festival per celebrare i 40 anni di vita del personaggio a tutti più caro, Sarti Antonio, il questurino più longevo della letteratura noir italiana e internazionale. Succederà nel corso dell’evento “Sarti Antonio: Buon Compleanno, sbirro”.
Si tratta di un reading/concerto, in pratica la lettura di alcuni dei racconti più belli che hanno per protagonista il sergente, grazie alla voce di Giuseppe Boy e ai commenti musicali dei Dancefloor Stompers. Da non perdere. Al Terrapieno, viale Regina Elena,  Cagliari.

Click qui per visitare il sito del Festival e qui per scaricare il programma completo.

Buon Festival a tutti !

Il “pensiero nuovo” di Loriano Macchiavelli

Il "pensiero nuovo" di Loriano Macchiavelli
foto: D additional hints.Borlandelli

Ieri, 21 maggio, su Repubblica.it Bologna, nelle pagine dedicate alla letteratura è apparso un articolo a firma Alberto Sebastiani. Nella sezione “Lezione Magistrale”, si parla di un mio intervento di ier l’altro, martedì 20 maggio, all’Università di Bologna.
Poiché l’articolo rende conto di cose cui tengo particolarmente ed essere chiamati ad esporle in una Università come quella di Bologna, per giunta,  mi inorgoglisce anche un poco, vi segnalo la presenza dell’articolo.

L’articolo citato lo trovate facendo click qui sotto:

http://caffeletterario-bologna.blogautore.repubblica.it/2014/05/21/il-pensiero-nuovo-di-loriano-macchiavelli/

Il "pensiero nuovo" di Loriano Macchiavelli

 

Sarti Antonio: rapiti si nasce

Sarti Antonio: rapiti si nasce Garzanti Stile libero BIG - 2014Alla fine è successo.
Sarti Antonio è talmente tenace, aggrappato alla sua vita (seppur letteraria) da superare la boa dei fatidici 40 anni.
A dispetto di tutto e di tutti, persino del suo creatore, che già molti anni fa lo voleva ammazzare. Succedeva nel 1987: Stop per Sarti Antonio (Cappelli Editore).
Invece, lo ritroviamo nel 2014 in questo “Sarti Antonio: rapiti si nasce” (Garzanti Stile libero BIG) alle prese con le sue contraddizioni, rinchiuso in una topaia non si sa dove, da chi e soprattutto perché.
La forzata clausura gli dà modo di riflettere su tante cose, riandare con la mente ad alcuni “casi” di cui si è occupato in passato.
Indagando avrò pestato i piedi a qualcuno di troppo. Ma chi ?
Ecco, a proposito: lo squinternato questurino bolognese qui si esprime in prima persona, contrariamente al solito. Effettivamente, trattandosi di occasione per un bilancio e un esame di coscienza, in terza persona non avrebbe avuto senso.
Il romanzo si trova già nelle librerie – curato egregiamente dalla brava scrittrice ed editor Rosella Pastorino – per festeggiare l’importante compleanno ma soprattutto per aver eguagliato la carriera italiana dell’illustre collega francese Jules Maigret. Loriano Macchiavelli nella seconda di copertina ribadisce: “Se nel 1974 mi avessero pronosticato che il mio personaggio sarebbe vissuto quanto Jules Maigret, ci avrei riso sopra. Adesso farò di tutto perché viva più a lungo del commissario francese. Sarebbe una bella soddisfazione. Se i lettori ci daranno una mano. A me e a Sarti Antonio, sergente.”
In occasione della presentazione del libro a Bologna, in compagnia del giornalista RAI, scrittore e critico letterario Pier Damiano Ori, Loriano Macchiavelli spiega che, pur trattandosi di un “ripescaggio” del romanzo “Rapiti si nasce” pubblicato, inedito, nell’omnibus “Sarti Antonio un diavolo per capello” (Garzanti Vallardi, 1985) assieme a due ristampe, l’aggiunta del capitolo zero e di 3 flashback lo eleggono al ruolo di nuovo romanzo.
Resta da sapere da chi e perché il povero Sarti Antonio si ritrova prigioniero in una cantina buia e puzzolente, grazie ad un caffè drogato (quale migliore esca…), dopo essere stato minacciato al telefono, con la promessa di venir gambizzato appena metterà il naso fuori di casa.
Seguendo le sue riflessioni e aiutati dalla sua memoria di ferro, arriveremo alla soluzione degli enigmi?
Non vi resta che verificare di persona.

 f.z.

Per i quarant’anni di Sarti Antonio, sergente.

Prima di tutto spiego chi è Rosella Postorino.
È una giovane e brava scrittrice e ve ne convincerete leggendo Il corpo docile, suo ultimo romanzo pubblicato. Poi, è anche una valente editor. Per me ha seguito il complesso iter del recupero di Rapiti si nasce e ne ha curato la stampa con una passione che ho avuto raramente modo di riscontrare.
Mentre se ne occupava, le ho inviato la nota che leggerete qui sotto. Per darle un’idea del romanzo e per motivare le scelte che feci quando scrissi il romanzo. Possono essere utili a futuri lettori, che frequentino anche il mio sito internet.
Ecco qua la

Nota per Rosella Postorino
sul romanzo Rapiti si nasce.

Rapiti si nasce non è mai stato pubblicato come romanzo singolo. È apparso in una raccolta di tre romanzi usciti con la Garzanti nel 1985 che conteneva due romanzi già editi (Sarti Antonio, un diavolo per capello e Sarti Antonio, caccia tragica) e un inedito, appunto Rapiti si nasce.
È quindi la prima volta che viene proposto come romanzo autonomo e il suo titolo, trattandosi di uscita in occasione dei quarant’anni di Sarti Antonio, sergente, potrebbe essere Sarti Antonio, rapiti si nasce.
La struttura del romanzo: contiene una prefazione (che ho intitolato Conversazioni perimetrali), la storia del rapimento di Sarti Antonio e tre flashback. Nella prefazione assistiamo alla telefonata minatoria che Sarti Antonio riceve alle sei di mattina: qualcuno lo minaccia di sparargli nelle gambe. Questa prefazione non c’è nell’edizione che invio a parte per la scansionatura, ma esiste e sarà da me aggiunta nella nuova edizione quando potrò lavorare sul file. I flashback narrano le tre storie delle quali Sarti Antonio è stato protagonista investigatore senza trovarne la soluzione. Rivivendole nel buio della cella, ne verrà a capo, vedrà, cioè, la luce.
Domani, giovedì 11 luglio, invierò il volume contenente il romanzo.
Attenzione: ne ho solo due copie d’archivio e desidererei riaverla dopo la scansionatura.

La scheda.
Le giornate non nascono tutte uguali. Quella di Sarti Antonio, sergente, comincia alle sei con una telefonata. Una voce decisa gli sussurra all’orecchio: «Appena uscirai dal portone di casa, ti spareremo alle gambe». Più o meno.
Sono giorni nei quali si spara facile. Alle gambe, alla testa, dove capita. Li chiamano anni di piombo. Per ciò Sarti Antonio non fatica a credere che sotto casa lo aspetti un gambizzatore. Tanto più che il telefono smette di funzionare e il portatile non è ancora in dotazione. Che fare? Il questurino tergiversa per un poco e decide: Vado incontro al mio destino. E il suo destino si compie.
Ritroviamo Sarti Antonio chiuso in una cantina umida e puzzolente, senza uno straccio di letto, senza luce e niente cibo.
Chi mai può avere interesse a rapire Sarti Antonio, sergente? E poi, a che scopo? Non certo per un riscatto: nessuno è disposto a sborsare un euro per lui. Rosas in particolare, che già ne ha pochi di suo. Neppure Felice Cantoni, agente. Neppure Raimondi Cesare, ispettore capo. Forse la Biondina che, col mestiere che fa, una certa somma l’ha messa da parte. Ma non ha senso.
Un’ipotesi si fa strada nella mente del questurino: con una delle sue indagini, ha dato fastidio a qualcuno che ora si vendica. Ma chi?
Nel buio di una cella e senza speranza di uscirne vivo, Sarti Antonio passa in rassegna agli ultimi eventi che lo hanno avuto protagonista, alla ricerca di un responsabile. Rivive così alcune delle ultime indagini che lo hanno avuto protagonista investigatore ma delle quali non aveva a suo tempo trovato la soluzione. Nel buio della cella ripercorre
–       la strana storia del biondino Kim;
–       la morte del Napoletano, un boss della zona san Vitale;
–       la drammatica fine di una ragazza nel mercato di piazza VIII agosto
ma non trova una plausibile spiegazione al rapimento e sembra rassegnato a morire d’inedia, di fame, di sete e di freddo. Una morte da topo in gabbia. Non è quello che lui si aspettava dalla vita. Una vita non esaltante, ma da uomo dignitoso, onesto. E in un mondo come il nostro, non è cosa da poco.
Poi, nel buio della sua cella, spunta improvvisamente un talpone che…

Alcune frasi.
Sulla copertina di un mio romanzo, Carlo Lucarelli scrisse: Sono fatti così i grandi detective del giallo. Compiono trent’anni e sembrano sempre nati oggi.
Era il 2004 e Sarti Antonio compiva trent’anni della sua vita di carta.
Andiamo a pochi: nel 2014 ne compirà quaranta. Molti per un personaggio seriale, tanti che a volte mi chiedo quanto durerà ancora. Se nel 1974 mi avessero pronosticato che il mio personaggio sarebbe vissuto quanto Jules Maigret ci avrei riso sopra. Adesso farò di tutto perché viva più a lungo del commissario francese. Sarebbe una bella soddisfazione. Se i lettori ci daranno una mano. A me e a Sarti Antonio, sergente.
        Loriano
        Montombraro, 10 luglio 2013

TRE ANNI DI CERTEZZE

Per la prima volta in vita mia, mi rivolgo a un capo di governo. Nel farlo, sono pure emozionato: metti che mi legga…
Il.mo dottor Letta Enrico,
con la presente la ringrazio per la Sua rassicurante rassicurazione sui futuri tre anni di certezze che mi aspettano. Non ne avevo bisogno, ma grazie lo stesso. Non ne avevo bisogno perché, sapevo, e forse da molto, molto prima di lei, che i prossimi tre anni sarebbero stati CERTAMENTE peggiori dei tre appena trascorsi.
Comunque, la sua gentile e premurosa attenzione, mi ha commosso. Mai in passato, altri uomini politici si erano preoccupati di comunicarmi ufficialmente come sarebbe stato il mio futuro.
Con la stima di sempre.
loriano
PS zovirax 800 mg. Lei è stato, se mi posso permettere,  pessimista. Non saranno solo tre gli anni di CERTEZZE. Molti, molti di più, se le cose continueranno ad andare come stanno andando.
lor.

Sito ufficiale di Loriano Macchiavelli, scrittore