Macchiavelli, la mia Bologna e Sarti Antonio

Macchiavelli, la mia Bologna e Sarti Antonio

Loriano Macchiavelli«Devo tenere botta fino al 2014, anno in cui Sarti Antonio avrà la stessa età di Maigret, così nel 2015 lo batto!» Come sempre sorride sornione, Loriano Macchiavelli, maestro bolognese del giallo italiano che tante volte, grazie al suo questurino Sarti Antonio, ha raccontato i cambiamenti della città. L’ironia della scimmia (Mondadori) è la sua ultima fatica, il romanzo numero 40 della sua carriera, oltre a decine tra racconti, sceneggiature, testi teatrali. Per questo Sandro Toni alla libreria Ambasciatori lo definisce «il più prolifico autore italiano del dopoguerra, con Camilleri». Scherza, ma parla seriamente quando dice che «molti giallisti oggi negano di esserlo, come fosse un delitto. Spiace, perché il giallo è stato il vero specchio della società italiana».

Macchiavelli non è tra questi, non si vergogna del giallo, anzi. Il genere è per lui più vivo che mai: «usiamo il giallo dagli anni ’80 per raccontare la nostra storia. Si dice che oggi ci sono tanti romanzi, meglio così: più ce n’è, più è facile che ce ne siano di belli. E ben vengano i giovani autori: portano nuove energie, devono però non adeguare le storie a quel che succede, ma anticiparle». Così Macchiavelli introduce il suo nuovo romanzo, «da leggere a partire dalla iniziale dedica agli Aquilani», perché è ambientato solo per metà a Bologna. «Si parte qui, ma poi Sarti è chiamato a l’Aquila per indagare e si muove in una città che non conosce», ma che Macchiavelli ama molto: «ci sono andato più volte. E mi ripetevo che dovevo scrivere di Campo Imperatore, che loro chiamano ‘il nostro Tibet’, e del Gran Sasso».

Loriano MacchiavelliIn realtà un racconto su quei luoghi era già apparso nell’antologia Crimini italiani (Einaudi): Il confine del crimine. «Ma era difficile raccontare quel posto in 30 cartelle, così ci sono tornato per un romanzo. A l’Aquila, nel 2012, ho trovato una città morta, con le macerie che occupano il centro. Nel futuro rischia di essere la Pompei del 2000, e fuori dal centro storico, nelle new town, le case perdono pezzi per strada».

Il personaggio Rasputin, centrale nel nuovo romanzo, appare per la prima volta in quel racconto. E da quei luoghi proviene anche un’altra figura: il pastore. «In un giro che feci su Campo Imperatore un aprile di molti anni fa ho incontrato un pastore che leggeva. Che leggi?, gli avevo chiesto. E lui mi aveva mostrato la Divina commedia. Mi aveva colpito, e nel libro lo omaggio. Offre a Sarti Antonio degli arrosticini».

Oltre all’Abruzzo c’è Bologna, verso la quale però Macchiavelli ha cambiato atteggiamento, secondo Toni: «a partire da Strage, del 1990, qualcosa è cambiato in te. Prima aggredivi Bologna, città che degrada, dopo mi sembra tu abbia cercato ragioni in eventi non facilmente percepibili. Hai messo insieme una realtà che sta sotto». Macchiavelli sorride col suo sorriso: «è che sono invecchiato e mi chiedevo se davvero valeva la pena di aggredirla senza fermarmi a capire. Non si può raccontare Bologna senza parlare di quello che le sta intorno, prima e durante. La strage di Bologna, ad esempio, deriva da Portella della Ginestra. Mi sono messo a cercare le radici. Gli avvenimenti che racconto in L’ironia della scimmia vengono dal passato, e i dieci quadri che intervallano la storia principale, i fatti che raccontano, come sono avvenuti, causano quello che siamo oggi. E su Bologna… non voglio più indagare questa città, l’ho raccontata per una trentina di anni, e se insisto finisco per odiarla. Per me molte cose ora sono incomprensibili, invecchio come Sarti Antonio, vedo tante cose cambiare e non mi ci ritrovo, non le capisco».

Eppure Bologna, personaggio costante dei suoi libri, c’è. E c’è il terremoto del maggio scorso, che sorprende Sarti Antonio in piazzetta Marco Biagi. Ma, dice la voce narrante guardando in alto, sopra i tetti: “Le due Torri hanno tremato tante volte nel corso dei secoli. Sono ancora là”. «In fondo – dice – Questa frase è un omaggio alla città che ancora amo».

(foto di Roberto Serra)

Articolo tratto da:

caffeletterario-bologna

LA SCIMMIA

Dal 6 novembre 2012, LA SCIMMIA si aggira per l’Italia. Predilige le librerie, ma è già entrata in molte case di lettori particolarmente attenti, dove pare abbia provocato danni come insonnia, tensioni, apprensione e altri sintomi classici delle letture affrettate. Allo scopo di evitare che il contagio si estenda su tutto il territorio nazionale e diventi incontrollabile, le Autorità consigliano chiunque si imbattesse nella SCIMMIA CHE RIDE, di effettuare una lettura attenta e ponderata e di segnalare agli amici, ai parenti e ai conoscenti di attenersi a queste semplici precauzioni.
LA SCIMMIA è stata vista aggirarsi furtivamente nei dintorni de L’Aquila e, di notte,  rifugiarsi nei fabbricati pericolanti all’interno della zona rossa. Secondo voci ancora al vaglio degli inquirenti, pare si stia dirigendo verso il Gran Sasso.
Non sono ancora noti i motivi che spingono LA SCIMMIA a muoversi liberamente sul nostro territorio, ma chi la conosce sostiene che non sia solo per turismo o per semplice curiosità di conoscenza.
La Questura di Bologna ha inviato sulle sue tracce uno degli investigatori più prestigiosi e preparati dell’intero corpo di polizia: Sarti Antonio, sergente. Per dargli una mano, lo hanno raggiunto il talpone Rosas e l’agente scelto Prenotato Salvatrice. Insieme cercheranno di venire a capo della misteriosa vicenda che vede coinvolti molti personaggi importanti della storia italiana recente e meno recente.

Disponibile anche in formato ebook (kindle) su Amazon.it

Arriva la scimmia

Sarti Antonio è tornato. E torna per andare da Bologna in trasferta, addirittura tra le macerie del terremoto de L’Aquila. Sarà il casoRomanzo di Loriano Macchiavelli, protagonista Sarti Antonio, 6 novembre 2012 di seguirlo, per vedere in quali affari ficca il naso e in quali guai si è cacciato, questa volta.
Roba grossa. E non dico altro.
Che il nuovo romanzo fosse nel grembo dell’autore si sapeva, lo abbiamo anticipato quasi un anno fa in questa stessa sezione delle news. Anzi, ne abbiamo persino pubblicato l’incipit.
Bene: l’attesa sta per finire. In molti siti che trattano di libri e nelle librerie on line si può già leggere la notizia. L’uscita ufficiale del nuovo romanzo di Loriano Macchiavelli è il 6 novembre 2012, in contemporanea alle elezioni presidenziali americane (ma non fatevi fuorviare, è solo una coincidenza). L’IRONIA DELLA SCIMMIA esce per i tipi  di Mondadori, nella collana Omnibus e contiene 317 pagine fitte di azione e di mistero. Un nuovo, affascinante personaggio femminile vi irretirà con la sua complessa, poliedrica, intrigante personalità. A farne le spese, manco a dirlo, Sarti Antonio. Ma c’è molto, molto di più. Il Vecchio, per esempio. Poi, alla fine…
Per sapere come comincia, come va a finire ma anche per il piacere di leggere le nuove avventure del più longevo questurino italiano, appuntamento il 6 novembre in tutte le migliori librerie. Le migliori ma anche tutte le altre. In fondo, perché negarglielo ? Sarebbe ingiusto. I libri sono fatti per essere letti. Specialmente un libro giallo come questo!

f.z.

 

 

 

CICALE

L’assessore alla cultura del comune di Bologna assicura la cittadinanza che il canto notturno delle cicale raggiunge i 60 decibel e quindi, arguisco io, bisognerebbe vietare loro di cantare, così come si è vietato di tenere concerti nelle piazze e per le strade della città, oltre una certa ora.

Qualcuno dovebbe avvertire l’assessore che le cicale non cantano ma friniscono e soprattutto informarlo che le cicale di notte si tacciono, almeno quelle che abitano dalle parti di Montombraro, forse per conformarsi alle disposizioni di legge.

GRUPPO 13

Il Gruppo 13.

Si tratta di un gruppo di scrittori (molti dei quali all’epoca della nascita del Gruppo erano sconosciuti e non avevano ancora pubblicato) che avevano interessi letterari in comune: il genere poliziesco. Ognuno di loro aveva proprie idee sul genere e un proprio stile. Il Gruppo è nato per pubblicizzare, per fare attività promozionale, per cercare di presentare delle proposte credibili agli editori… insomma, per unire forze capaci di trainare il genere nella direzione giusta.

Ci siamo riusciti. Dal “Gruppo 13” sono usciti scrittori come Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Danila Comastri Montanari, Pino Cacucci, Sandro Toni, Gian Piero Rigosi e tanti altri che si stanno imponendo ancora oggi.

Il Gruppo 13 nasce nel 1990 a Bologna (forse perché all’epoca a Bologna c’è l’unico autore che si dia da fare per promuovere il giallo italiano, e cioè io) per iniziativa del sottoscritto, di Carlo Lucarelli, Marcello Fois e Alda Teodorani. All’inizio è costituito dagli scrittori Pino Cacucci, Massimo Carloni, Nicola Ciccoli, Danila Comastri Montanari, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Lorenzo Marzaduri, Loriano Macchiavelli, Gianni Materazzo, Sandro Toni e da due illustratori: Claudio Lanzoni e Mannes Laffi. Come vedi, 12 in tutto per l’uscita dal Gruppo di Alda Teodorani.

Il G 13 non si propone come una scuola di scrittura, ma come punto d’incontro e di scambio culturale e intellettuale fra scrittori e illustratori che operano e vivono nell’area emiliano-romagnola e in particolare bolognese per promuovere con iniziative la conoscenza del genere, sollecitando e aiutando gli esordienti.

Il Gruppo poi aumenta con l’adesione di Eraldo Baldini, Giampiero Rigosi, Franco Foschi, Mario Coloretti e altri, mentre alcuni rinunciano o prendono altre strade come i due disegnatori.

Il primo lavoro comune che appare in libreria è I delitti del Gruppo 13, Metrolibri, 1991, una raccolta di racconti (tradotta poi anche in Francia) e nella quarta di copertina appare la seguente scritta:

“Il crimine dilaga a Bologna. Echeggiano gli spari sotto i portici, si muore all’ombra delle torri. E Marlowe parla ormai con accento emiliano. Sarà un caso che a Bologna e dintorni oggi proliferino gli scrittori di giallo? Sono tanti, agguerriti, organizzati. Hanno perfino creato un sodalizio: il Gruppo 13, cui aderiscono dieci scrittori e due illustratori. Di loro questa antologia rappresenta il primo impegno collettivo: dieci racconti inediti, tutti avvincenti, tutti illustrati. Cosa unisce questi autori, oltre alla bolognesità e all’indiscutibile talento? Sicuramente il clima culturale comune: quello di una città prolifica e vivace che ha già saputo esprimere fenomeni importanti come una grande scuola di fumetto. Alla quale, per inciso, appartengono i magnifici illustratori dei racconti qui proposti.”

Nel 1992 esce una raccolta di dieci racconti (Stampa Alternativa) dove ognuno degli autori del Gruppo 13 presenta, oltre a un proprio racconto, il racconto di un esordiente (altri dieci racconti, quindi). Alcuni di quegli esordienti faranno strada.

Oggi gli autori del Gruppo 13 possono dire di aver dato un contributo indispensabile alla attuale situazione di ricchezza del giallo italiano.

 

Sito ufficiale di Loriano Macchiavelli, scrittore