Prefazione: I delitti del Gruppo 13

Prefazione di Massimo Moscati
al volume “I delitti del gruppo 13″

Il dibattito culturale che ruota attorno al giallo italiano risale addirittura al lontano 1929, quando Arnoldo Mondadori decise di fondare una collana di narrativa popolare a sfondo poliziesco: l’intento era di trovare una via nazionale ad un genere letterario da sempre dominato dagli autori anglosassoni. In parte l’esperimento ebbe riscontro positivo.
Con gli anni del dopoguerra il “genere” venne praticamente abbandonato per lasciare spazio a quella che abitualmente viene definita “narrativa tradizionale”. Verso la seconda metà degli anni Sessanta, forse per combattere il forte disamore che il lettore italiano nutriva per la scrittura autoctona, autori (ed editori) decisero di rilanciare nuovamente una “via italiana al giallo”. Anche perché, come è stato notato da Gisella Padovani, l’intreccio poliziesco è … considerato come l’unica struttura romanzesca ancora praticabile al fine di riconciliare gli scrittori italiani, a corto di idee e di contenuti, con il loro pubblico”.
Non per niente, con puntuale analisi, Oreste Del Buono aveva notato: -Non si poteva andare avanti per l’eternità a far leggere i libri di Cassola. Il romanzo giallo deve stabilire la comunicazione. Se la comunicazione è stabilita, non si parla, non si registra nulla. Ora gli editori che non hanno più romanzi italiani da mandare in libreria, cercano romanzi con qualcosa di più, che assicurino per lo meno in partenza ai lettori un minimo di interesse: l’interesse del morto, l’interesse della ricerca, l’interesse su una investigazione della realtà un po’ diversa da quella del romanzo italiano tradizionale, che è sempre una storia d’amore fallita.
La “nuova via italiana al giallo” era stata inaugurata dal Duca Lamberti di Giorgio Scerbanenco.
E in breve, molti e spesso valenti autori di gialli fecero il loro esordio, a partire dagli anni Settanta.
Pur tuttavia il poliziesco italiano non ha ancora saputo trovare una sua specificità, disattendendo spesso le aspettative per mancanza di una sostanziale solidità e per la costante ingenuità di strutturazione narrativa delle proposte letterarie.
Un problema annoso, perché i giallisti italiani non condividono questo punto di vista, che considerano ingiusto, nonostante trovino proprio nei lettori i loro maggiori nemici.
E’ quindi doppiamente meritorio che a Bologna, città che sembra aver dimenticato la serenità di un tempo, sia sorto il Gruppo 13, un’agguerrita confraternita di narratori di storie gialle, coordinati dal “decano” del gruppo, Loriano Macchiavelli.
Il gruppo è fortemente composito, perché annovera scrittori affermati (oltre al “vecchio” Loriano, naturalmente, sono da citare Pino Cacucci, Carlo Lucarelli, Lorenzo Marzaduri, Gianni Materazzo, Danila Comastri Montanari) e autori più o meno esordienti in cerca della dovuta attenzione, tra i quali anche due illustratori: Mannes Laffi e Claudio Lanzoni, le cui tavole troviamo qui affiancate a quelle dei più importanti nomi del fumetto bolognese.
In parte, l’antologia che presentiamo è già un modo per esaudire, benché in minima parte, le aspirazioni di questi più giovani componenti dei Gruppo 13.
Ora, al di là delle singole posizioni, questo libro di racconti è nato senza pretendere d’individuare tematiche precise, e senza voler assolutamente sancire la nascita di una scuola narrativa.
Ciascun autore esprime i proprio mondo, seguendo stili e tematiche individuali. Per cui il fatto geografico diventa semplicemente motivo di una curiosa segnalazione: attenzione, in Emilia Romagna c’è un ampio serraglio di giallisti (affermati o meno). Riflettiamo su questa coincidenza, e tiriamo le debite conclusioni.

(tratto dal sito www.carlolucarelli.net)

Carlo Lucarelli (Gruppo 13) dice

Non è una scuola, non è un’associazione; non ha statuto, né cariche; gli scrittori che l’hanno fondato, tutti giallisti di Bologna, pubblicano per molte differenti case editrici e si dedicano a generi diversi, dal noir al poliziesco storico, attraverso il mystery classico, il giallo umoristico, l’hard boiled, il nero metropolitano. Ai dieci che hanno fondato il gruppo, si sono aggiunti via via molti altri autori, quali Eraldo Baldini, Mario Coloretti, Giampiero Rigosi ecc…
L’antologia “I delitti del Gruppo 13” contiene:
Racconti di Pino Cacucci, Massimo Carloni, Nicola Ciccoli, Danila Comastri Montanari, Marcello Fois, Carlo lucarelli, Lorenzo Marzaduri, Loriano Macchiavelli, Gianni Materazzo, Sandro Toni.
Illustrazioni di Roberto Baldazzini, Giorgio Carpinteri, Onofrio Catacchio, Otto Gabos, Francesca Ghermandi. Vittorio Giardino, Igort, Mannes Laffi, Claudio Lanzoni, Leila Marzocchi, Filippo Scòzzari.

(tratto dal sito: www.carlolucarelli.net)

Frasi

Loriano Macchiavelli - scrittore

Non c’è più speranza quando giudice, delinquente e carnefice sono la stessa persona. Potrà mai l’investigatore, che è anche assassino e assassinato, arrestare, giudicare e punire se stesso? È il momento del coraggio: il coraggio di non accettare più le norme, la consuetudine, le leggi di secoli. È il momento per un nuovo pensiero e una nuova cultura perché il vecchio pensiero e la vecchia cultura ci stanno ingannando.

(Da Operagialla)

Signori, guardate qui, guardate!

Vergogna a te! Vergogna, deformità orrenda, mucchio di luridume! È la tua presenza a trarre questo nuovo sangue da vene vuote e raggelate. Il tuo misfatto snaturato provoca questa pioggia innaturale. Dio, che ha creato questo sangue, vendica l’assassinio! Terra, che bevi questo sangue, vendica l’assassinio! Folgora, o cielo, l’assassinio e stendilo qui a terra morto…

…ma Dio è morto e non mi ascolta e il cielo non manda più folgori sui malvagi. Ho visto le più orrende atrocità che mente umana possa immaginare e, cosa più orrenda, ho partecipato! Per questo sono anch’io una vittima e quando ho sentito le tremende parole: “Noi siamo pronti a usare ogni arma per sconfiggere il nemico e per portare la libertà e la democrazia nel mondo!” ho capito che stiamo danzando la macabra danza della nostra fine.

(Da Operagialla)

 “È una città indecifrabile anche per me che l’ho girata in lungo e in largo. Misteriosa e segreta e con una sua particolare cultura del delitto. Se la passeggi di notte ti accade di vedere ombre che si muovono in uno scenario che è un invito a nascondere…”

(Da Sgumbéi, Le porte della città nascosta)

“Sulla città pesava la stessa atmosfera calda e cupa del giorno precedente e in più lo stupore e l’immobilità della Strage. Sotto i portici i pochi passanti andavano, muti, gli occhi bassi a fissare la strada, come non sapessero dove.”

(da Strage – Einaudi Stile Libero Big, 2010)

(…) e allora disse: «Non sono del tutto convinto che la sua morte ci possa giovare.» Il Vecchio si rilassò sulla poltrona, aspirò e gettò fuori lentamente il fumo. Chiuse gli occhi e mormorò: «Tranquillo, tranquillo, la morte è il solo avvenimento che giovi alla vita di un uomo».

(Dal romanzo L’ironia della scimmia.)

Tra le tante pagine presenti in Rete su Loriano Macchiavelli, ci piace segnalare questa:

Aforismi di Loriano Macchiavelli.

Crediti: Aforismi.meglio.it è un progetto di Stefano Moraschini
Realizzazione: www.moraschini.it

L’autore di quegli aforismi non ha alcun rapporto col sito e coi suoi curatori ma ne loda lo spirito e l’iniziativa, onorato che sue frasi siano state scelte per comparire tra quelle di tanti più illustri personaggi storici e contemporanei.

Sito ufficiale di Loriano Macchiavelli, scrittore