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PER UMBERTO ECO

Lo celebrano tutti: accade quando si muore. Di lui ho anch’io un modesto aneddoto. Lo conobbi alla Cineteca comunale quando la frequentava per i suoi studi, lui giovane e io di due anni più giovane di lui. Lo incontrai molto tempo dopo, lui era UMBERTO ECO e io il solito di sempre, in occasione della stampa del mio romanzo La rosa e il suo doppio. L’editore de Il nome della rosa non mi concedeva la liberatoria per alcuni personaggi del mio romanzo, rubati al romanzo di Eco. Andai a trovare il professore al Dams (allora in via Guerrazzi) e gli chiesi di intercedere presso Bompiani. Avevo con me il manoscritto e glielo volevo dare in lettura. Mi rispose, serio, che non aveva né tempo né voglia di farlo. Poi, forse vedendo la mia espressione (allora mi accendevo con poco), mi sorrise e  aggiunse: “Non ce n’è bisogno, conosco i suoi lavori e mi fido. Mi dirà qualcosa mentre andiamo alla stazione. Non voglio perdere il treno.”
Da via Guerrazzi  alla stazione quasi di corsa. Andava come un treno. Non sapevo che altro raccontargli e mi aiutò. “Come mai le è venuto in mente di usare il mio romanzo per scrivere il suo?”
“Ho messo in pratica quello che lei fa dire a Guglielmo da Baskerville a pagina 319, primo capoverso…”
“E cosa gli faccio dire?”
“I libri non son fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuol dire… Con quelle parole lei ha scoperto le carte e io ne ho approfittato per scrivere i risultati della mia…” e stavo per aggiungere indagine, ma mi interruppe di nuovo. “Basta così, ho capito.”
“Faccia buon viaggio, professore.”
“Faccio sempre buon viaggio” e sparì, inghiottito da un atrio della stazione pieno di viaggiatori. Rimasi a guardare la gente che entrava e usciva, ansimando.
Una settimana dopo mi arrivò la liberatoria della Bompiani. Tono della lettera sostenuto e la sostanza era: “Se fosse per noi, il suo romanzo non vedrebbe mai la stampa, ma il Professore…”.
Grazie per allora, Umberto. E scusa la confidenza di oggi.