FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA:

i comunisti non mangiano più i bambini. Sono passati ai topi, ma li mangiano solo se sono vivi. La buona novella l’ha data ufficialmente il signor Zaia Luca, presidente della regione Veneto, unanimemente riconosciuto come uno degli esponenti più qualificati e più seri fra la classe dirigente della Lega. Naturalmente dopo Salvini e Giorgetti.
Ecco il testo ufficiale della notizia: “Sa perché dopo una settimana su 116 positivi del quali 63 non hanno sintomi stanno bene e ne abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i cittadini veneti e i cittadini italiani…”

Qui mi si deve permettere un inciso, con le mie scuse al Presidente Zaia Luca per l’interruzione. Perché cittadini veneti e cittadini italiani? Forse che i cittadini veneti non sono cittadini italiani?

… i cittadini veneti e i cittadini italiani, la formazione culturale che abbiamo è quella di farsi la doccia, lavarsi spesso le mani (…) anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti… È un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi e roba del genere (…).

Chiedo nuovamente scusa al Presidente Zaia Luca, ma non è vero che li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi e roba del genere. Io, per dire, non li ho visti e se sono l’unico in Italia, chiedo scusa per la mia ignoranza.
Se mai un giorno (non si sa mai, nella vita) dovessi scegliere fra il signor  Zaia Luca e il signor Conte Giuseppe, non avrei un attimo di esitazione.
loriano

AL CIOCAPIÂT

Il famoso Ciocâpiat, dopo aver rottamato il proprio partito, sta cercando di rottamare quanto resta dell’Italia. Nostro compito dovrebbe essere fermarlo.

Nota esplicativa: Ciocâpiat, dialettale bolognese per intendere il tarassaco. Per estensione spregiativa, persona gretta, ignorante, squallida, approfittatrice che, per richiamare su di sé l’attenzione, fa rumore sbattendo i piatti l’uno contro l’altro. I quali piatti, essendo, come ognun sa, di terracotta, si rompono e, dopo il rumore, non restano che cocci a terra.

articolo 21

Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
In questi giorni il mio pensiero, che qui manifesto, spero liberamente, è il seguente: temo che non tutti coloro che criminalizzano la sospensione della prescrizione siano in buonafede. Temo che alcuni (tanti o pochi) pensino al loro futuro di indagati. Se no, non capirei tanto rancore, tanta acredine come mai in passato contro una legge approvata dal Parlamento ed entrata in vigore dal primo gennaio 2020.

Roberto Pirani ci ha scritto.

Intanto: chi è Roberto Pirani? Un signore che le cose letterarie le sa. Che ha inventato e dirige la Pirani Bibliografica Editrice. Ha un archivio letterario, credo, fra i più importanti posseduti da un privato.
Un signore che stimo per la sua onestà intellettuale e per le sue conoscenze nel campo della bibliografia e per la sua cultura letteraria. Conoscenze e cultura che spesso mi sono state preziose.
Ha letto La bambina del lago e ci ha scritto una lettera.
Raramente riporto in questo spazio pareri favorevoli sui miei romanzi. Stavolta lo faccio perché sono sicuro che le poche righe scritte da Roberto Pirani e che troverete qui sotto, potrebbero dare ai lettori de La bambina del lago una chiave interessante per entrare meglio in un romanzo al quale Sabina e io teniamo molto.
Scrive Roberto Pirani:
Ho letto con curiosità e con interesse il ‘vostro’ libro. Una intenzionale fiaba, che da un lato si nutre dei tuoi ricordi, della conoscenza diretta e dell’amore viscerale che hai per la montagna e per gli uomini che la abitano, dall’altro dell’approccio sensitivo (un particolare senso del fantastico) e intellettuale (richiami culturali molteplici), credo di Sabina. Ma in definitiva poco importa ritrovare da dove provengano i diversi rivoli narrativi. Di fatto siete riusciti a fonderli in una narrazione, che, dopo un inizio un po’ incerto per la quantità degli stimoli offerti, acquista sempre più compattezza e scioltezza fino allo splendido finale. Ho scritto ‘fiaba’, ma più ci penso, credo che la struttura fiabesca sia in buona parte di superficie, un ‘divertissement’ nel senso serio della parola. Penso che sarebbe piaciuto moltissimo il vostro libro al Voltaire dei ‘contes philosophiques’. Moltissimi davvero gli elementi compositivi e i piani narrativi: una ricchezza di dati inusitata per il genere e, a mio parere, comprensibile e godibile solo da adulti e, non solo, da adulti maturi. La mia mente continua a correre da un personaggio all’altro, da un evento all’altro, ogni volta con rinnovato piacere. Mi ha ‘intrigato’ molto La bambina nel lago.

Sito ufficiale di Loriano Macchiavelli, scrittore