che forse interesserà i miei affezionati 27.
Giovedì 14 agosto alle cinque della sera, alle cinque in punto della sera, Francesco Guccini e il sottoscritto hanno finito di rileggere Cosa sa Minosse, storia di fantasmi e gente strana.
Non sappiamo, Francesco e io, non sappiamo cosa sia venuto fuori. Forse un racconto lungo, forse un romanzo breve, forse né l’uno né l’altro.
Appena passerà questo schifoso (le motivazioni dell’aggettivo le conoscete tutti)15 agosto, manderemo il risultato all’editore.
Non è una delle storie alle quali abbiamo abituato i nostri lettori, ma noi ci siamo divertiti a inventare una storia assurda che, alla prima lettura, può apparire insulsa. Se avrete la pazienza di leggerla con la necessaria calma (e non solo per vedere come va a finire), vi accorgerete che fra le righe c’è dell’altro. Un altro che riguarda un po’ i nostri tempi e le nostre fobie, il più delle volte nascoste dietro la normalità di una vita che crediamo ci appartenga.
Nell’attesa, BUON FERRAGOSTO 2020, con il permesso del carogna virus.
macchia
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Questa sezione è dedicata alle notizie su Loriano Macchiavelli, oltre a segnalazioni, idee, progetti scritti di suo pugno. Seguitelo.
ancora sulla strage
Oltre all’articolo di Sgumbéi 2011, che trovate qui sotto, ne parleremo in diretta video, io e Mauro Giorgini domani, giovedì 30 luglio, alle 18 sulla pagina Facebook Liberementi.libri.
Sarà il nostro omaggio alle vittime della Strage del 2 agosto alla stazione di Bologna.
Altro appuntamento sabato 1 agosto a Bologna, in via Indipendenza, portico del Monte di Pietà (di fianco a san Pietro). Assieme al sottoscritto ci saranno molte altre scrittrici e scrittori che leggeranno o racconteranno cos’è per loro il 2 agosto.
loriano
Strage – 2 agosto 1980
Si avvicina – e saranno 40 anni – il mesto anniversario della strage della stazione di Bologna. Einaudi pubblica la ristampa del libro “Strage“, nella collana Super ET, il romanzo di Loriano Macchiavelli (inizialmente pubblicato con lo pseudonimo dell’immaginario esperto in problemi di sicurezza svizzero Jules Quicher) che ricostruisce un possibile movente basandosi sulle informazioni arrivate alla pubblica opinione fino ad oggi. Certo non hanno aiutato a fare finalmente luce su una delle peggiori stragi della nostra Repubblica le “desecretazioni” degli atti disposte dalla direttiva Renzi, documenti pieni di “omissis” e nomi illeggibili, depennati col bianchetto. Praticamente inutili. Un bluff, come ha detto in un’intervista a “Repubblica” a firma Giuseppe Baldessarro il Presidente del comitato familiari delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi.
E fa una certa impressione rivedere quelle foto dei volontari che recuperano corpi tra le macerie, proteggendosi naso e bocca con mascherine tornate drammaticamente d’attualità, seppure in un contesto diverso. 40 anni dopo.

La miscela che ha reso possibile il piú orrendo delitto dell’Italia contemporanea, la strage di Bologna, in un romanzo che lascia senza respiro.
(tratto dalla presentazione del libro sul sito: Giulio Einaudi Editore)
«Attenzione: questo è solo un romanzo. Ma come escludere che un romanzo sia piú vero della storia vera?»
Giancarlo De Cataldo
«Loriano Macchiavelli ci regala un magnifico romanzo, denso di colpi di scena e di sorprendenti intuizioni che contendono alle verità faticosamente ricostruite in tante sentenze, plausibilità, razionalità, verità».
Libero Mancuso
caro romano,
forse hai ragione tu: la vecchiaia porta saggezza. La mia esperienza mi suggerisce che la vecchiaia porta di sicuro rincoglionimento. Di vecchi saggi ne ho incontrati solo al cinema e nei romanzi. Le eccezioni ci saranno, da qualche parte, e sono disposto a ricredermi appena si verificheranno le tue ipotesi che non ti sorprenderebbero. E che invece sorprendono il sottoscritto
macchia
PS.
Ma io non sono un politico e riesco ancora a sorprendermi.
il parere di due lettori
insoddisfatti dell’acquisto di 33 indagini per Sarti Antonio (vedi articolo più sotto).
Il primo: Non avevo letto prima Macchiavelli ed ho pensato che questa raccolta di “casi” mi avrebbe aiutato ad avvicinarmi a Sarti Antonio. In realtà ho capito che non è il mio genere di lettura, lo dico con rispetto. Difficile da seguire, complicato nella descrizione dei personaggi…
Il secondo: Mi spiace fare una critica all’autore, che rispetto in modo assoluto, ma non è di mio gradimento il suo modo di scrivere, con quella ripetizione quasi maniacale di cognome, nome e ruolo del protagonista e degli altri suoi personaggi. Mi rendo conto che è un segno distintivo dell’autore, ma proprio non mi piace. E la trama dei racconti polizieschi è poco intrigante, con un finale spesso scontato.
La mia giustificazione, non richiesta ma proposta come scusante, è la seguente: Mi dispiace che i due lettori non siano soddisfatti. Hanno ragione tre volte: hanno pagato; non è il loro genere di lettura; la trama poliziesca è poco intrigante.
Forse si aspettavano un giallo classico. In circolazione ce ne sono a centinaia. Non vedo il motivo per mettermici pure io. Il lettore farà le sue scelte.
Anch’io, come scrittore, ho fatto delle scelte. Cerco di non ripercorrere strade letterarie fruste e sconnesse e di raccontare il mondo che mi sta attorno, naturalmente come lo vedo io. Che non sempre è come lo vedono gli altri.
D’altra parte, tutti i finali dei romanzi gialli classici sono banali. Io provo a raccontare la banalità della realtà e quindi della vita. Non sempre ci riesco. Mi scuso per questo.