I primi cinque versi della poesia di Bertolt Brecht (1938) sono questi:
Veramente io vivo in tempi oscuri!
La parola sincera è follia.
La fronte distesa tradisce l’apatia.
Se ridi, non hai ancora saputo
il terribile annuncio.
Poco dopo (nel 1939, settembre), i tempi oscuri richiamati da Brecht si concretizzeranno con il terribile annuncio dell’invasione della Polonia da parte dell’assassino Hitler e dei suoi macellai. Il conto dei morti l’abbiamo fatto cinque anni dopo.
Se dovessi scriverla io oggi (e che il buon B.B. mi perdoni l’ardire), l’inizierei così:
Veramente io vivo in tempi di merda!
I tempi di merda sono quelli che ci stanno attorno e il terribile annuncio ci viene dalle dichiarazioni che l’economia è l’unica certezza dei nostri tempi e la dobbiamo rispettare sopra ogni altra cosa.
Si possono interpretare in altro modo le tante dichiarazioni di feroce e incazzato dissenso sulla chiusura dei locali da ballo?
“Sono a rischio miliardi di euro” si ripete da ogni parte. E molti politici condividono e, anzi, gettano benzina sul fuoco.
Mi piacerebbe sentire che ne pensano coloro che hanno intenzione di votarli alle prossime elezioni.
Questo tipo di dissenso io lo capisco così: la vita di molte persone (il conto lo faremo a carogna virus sconfitto) vale meno di alcuni miliardi di euro.
E voi?
macchia